‘Overtourism’, eccesso di turismo: ‘chiudere’ un borgo è la risposta?

Dal prossimo mese di marzo, il piccolo borgo lariano di Corenno Plinio sarà accedibile solo dietro il pagamento di un biglietto di cinque euro. L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi dallo stesso Sindaco di Dervio, nel cui territorio Corenno ricade. Un annuncio che ha fatto velocemente il giro del mondo – ne hanno parlato non solo i giornali specializzati in turismo, ma perfino il glorioso e storico Times di Londra – e ovviamente aperto la stura a polemiche e prese di posizione. A scontrarsi, non solo il mondo politico locale – il Primo cittadino derviese e i rappresentanti dell’opposizione nel Comune altolariano, alleati e referenti politici delle due parti a livello provinciale e regionale – ma anche sostenitori di opposte politiche in materia di turismo, ambiente, sostenibilità. Una decisione, poi, che ha messo in conflitto anche gli stessi residenti delle due comunità coinvolte, i derviesi (che sono tanti, alcune migliaia) ed i corennesi (pochi, pochissimi, il Sindaco dice solo una dozzina o poco più, a Corenno si stimano in una cinquantina).

Cosa prevede il progetto sindacale

Cinque euro per accedere al piccolo borgo, scendere le sue scale in sasso fino al porticciolo, camminare per i suoi vicoli. Cinque euro, per partecipare alle spese di gestione e manutenzione delle vie, dei sassi, della piazzetta in acciottolato, alla pulizia dei cestini per i rifiuti, alla posa e alla manutenzione di cartelli turistici che dovrebbero raccontare la storia e la vita di questo paesino.

Perché il progetto

Mantenere e gestire un borgo, un paese, una cittadina, costa. Costano i servizi, costano i lavori di manutenzione, costano le iniziative ed i progetti per attirare i turisti. Costa anche accoglierli, questi turisti. Che vanno gestiti, consigliati, indirizzati. In nome della ‘sostenibilità del turismo’ e della lotta a quello che viene chiamato ‘overtourism’, o ‘eccesso di turismo’.

È proprio quest’ultimo, stando alle dichiarazioni del Sindaco di Dervio, l’obiettivo che il Comune si è prefisso con questo piano: limitare i flussi turistici a Corenno Plinio, ritenuti (e non senza ragione) eccessivi, per deviarli verso altre mete (quali, non specificato ancora). Allo stesso tempo, per avere le risorse per dare vita ad un’accoglienza turistica degna di nome, fatta di cartellonistica, di servizi di guida turistica, tutte cose che costano, e che vanno pagate.

Sostenibilità del turismo

Prima di passare al caso-Corenno in dettaglio, allarghiamo lo sguardo alla situazione del turismo, e del peso che lo stesso ha sulle comunità locali.

La sostenibilità del turismo è un argomento di primo piano, in Italia ma non solo, anche nel resto del mondo. D’altronde, ci troviamo di fronte ad un fenomeno, quello del turismo, che ha raggiunto dimensioni incredibili, con miliardi di persone che, ogni anno, si spostano e viaggiano, all’interno del loro Paese ma anche e soprattutto al di fuori di esso. Un fenomeno che vede l’Italia tra i grandi protagonisti: l’anno scorso sono stati ben 74 milioni i visitatori che dall’estero sono venuti nello Stivale, più di uno per ognuno di noi (siamo intorno ai 55-56 milioni). Il turismo, inoltre, si è anche affermato come l’unico settore economico con un segno “+” negli ultimi anni: altro che manifattura, altro che servizi, software, IT, Intelligenza artificiale, che muove il mondo, o per lo meno la sua economia, è il turismo. Già, ma quanto è realmente sostenibile una crescita del genere? Il mondo, è pronto per sostenere un movimento del genere, che coinvolge oltre la metà della sua popolazione globale che si sposta, viaggia, visita (spesso senza capire e comprendere dove si trova), pernotta, mangia, compera (spesso senza costrutto e classe)? Pronto, dal punto di vista ambientale, ma anche da quelli sociale, culturale, economico, politico, amministrativo? Forse si, forse no. Più probabilmente, no.

Negli ultimi anni, l’esplosione del fenomeno del turismo ha dato vita a diversi casi di conflitti tra turisti e residenti. Località grandi (Barcellona, per citarne una) ma anche piccole (Capri, Ischia e diverse isole minori dei nostri mari), storiche (Venezia, tanto per dire), hanno visto i residenti ribellarsi alla presenza eccessiva, ingombrante, anche e soprattutto indisciplinata quando non maleducata (per non dire vandalica) dei turisti. Con il risultato che molte amministrazioni cittadine o locali hanno introdotto limitazioni, permessi di ingresso, biglietti e altri strumenti di vario genere, pensati per controllare e convogliare l’onda dei turisti. Strumenti pensati per alleviare il ’peso’ del turismo sulle comunità di residenti, ma anche per dare alle amministrazioni locali, responsabili della manutenzione di strade, sentieri, cammini, le risorse economiche per fare fronte alle necessità di gestione. Succede anche in Italia, alle Cinque Terre, per esempio, che lo prevede da un po’ di tempo, o a Venezia, dove partirà dal prossimo mese di luglio. Nel nostro Paese o altrove, questi strumenti vengono sempre adottati laddove i flussi turistici sono effettivamente elevati, in assoluto (numero di persone) e in relazione al territorio e ai residenti. A parte Venezia (la città lagunare è un unicum sotto tutti i punti di vista, non può essere presa come riferimento), siamo sempre di fronte a situazioni extra-urbane, a sentieri, cammini, percorsi montani, spiagge, parchi o riserve naturali, mai a casi dove il biglietto di ingresso riguarda il solo accesso ad un’area abitata, un quartiere, un borgo. Siamo anche di fronte a situazioni in cui il turista che paga un biglietto si trova a ricevere, in cambio, non solo il diritto ad accedere all’area riservata, ma anche servizi di vario genere. La Cinque Terre Card, che possiamo prendere come modello per iniziative simili in Italia, prevede l’accesso ai vari sentieri pedonali per cui il territorio è famoso ma anche a musei, frantoi, case vinicole, ai pulmini navetta per muoversi tra un villaggio e l’altro, sconti su acquisti nei negozi convenzionati, e altro ancora. Tutto questo, nel caso di Corenno Plinio, non c’è. Almeno, non se ne ha notizia.

Corenno Plinio: vero progetto di turismo sostenibile?

In realtà, i particolare sul progetto ancora non ci sono. Alla data del 15 gennaio, infatti, non esiste – almeno ufficialmente – un progetto. Esistono solo delle dichiarazioni, fatte dal Sindaco, per cui l’accesso a Corenno Plinio sarà a pagamento a partire dal 22 marzo, e che il biglietto costerà cinque euro. Maggiori dettagli – come avverrà il pagamento, a chi e a quante persone verrà affidato il servizio, come avverrà il controllo degli accessi e altro ancora – non sono disponibili.

Punto di particolare interesse è le modalità del pagamento: solo contanti, anche pagamenti elettronici, solo pagamenti elettronici? Trattandosi di Amministrazione pubblica, e considerando le misure di limitazione del contante e a favore della moneta elettronica che sono state introdotte dal Governo, il Comune di Dervio dovrebbe installare una serie di strumenti pos per il pagamento dei cinque euro. Il pos costa: un recente studio sulla Tassa di soggiorno che moltissimi comuni italiani hanno introdotto in questi anni ha verificato che, perché la misura sia effettivamente redditizia, occorre superare la soglia di 15-16 mila euro l’anno: sotto questa soglia, l’esazione di questo tributo si rivela un boomerang, non arriva nemmeno a pagare i costi di registrazione, esazione, controllo. Applicando la stessa soglia al biglietto di ingresso per Corenno Plinio, possiamo considerarlo un obietto alla portata di Dervio? Anche pensando ad una possibile flessione causata dall’introduzione del biglietto di ingresso, anche considerando che tutte le spese siano a carico del Comune (per la Tassa di soggiorno, molte spese sono a carico della struttura ospitante, albergo, bed and breakfast o altro) è facile ipotizzare di raggiungere i 20 mila, anche 30 mila visitatori, con un introito di 100-150 mila euro. Almeno. Ci sono alcuni ‘però’.

I ‘però’

Corenno si compone di una piazza e di cinque vie che discendono al lago. Ovviamente, il modo migliore per controllare gli accessi è porre la biglietteria nella piazza, ‘prima’ delle cinque vie. Questo, ‘però’, prevede la cancellazione del parcheggio. Per quanto piccolo – quindici, venti vetture – rappresenta una via di sfogo per le vetture dei visitatori: mancando questo, occorre pensare ad un parcheggio alternativo, non troppo distante perché sia percorribile a piedi. Al momento non esiste, andrebbe realizzato. Oppure, ad un servizio navetta da Dervio, che andrebbe ad incidere sui proventi del biglietto di ingresso (a meno che non si pretenda di far pagare anche questo a parte, ma sarebbe una sorta di ‘suicidio’, dal punto di vista dell’offerta turistica).

L’attrattività del borgo è, in realtà, abbastanza limitata: è bello, è caratteristico, è sicuramente affascinante, è probabilmente uno dei più belli dell’intero Lago di Como, ma offre praticamente nulla al di là della chiesa e dei suoi capolavori artistici e storici. A meno che, non si pretenda di fare leva su slogan quali ‘il borgo dai mille gradini’, già preparato e lanciato dallo stesso Sindaco. Aspettarsi, ‘però’, di mantenere gli stessi livelli di attrattività di oggi, mi sembra un azzardo: quanti saranno disposti a pagare cinque euro per visitare una chiesa, per quanto bella e ricca di opere d’arte, e scendere mille gradini scavati nella roccia fino al lago? Già oggi, in realtà, il flusso si ferma in gran parte alla piazza e alla chiesa, e solo una parte limitata scende fino al lago. Facile aspettarsi una sorta di ‘rifiuto’ da parte di molti di pagare cinque euro per entrare in una chiesa!

Mancano completamente cartellonistica e informazioni turistiche in genere, e servizi dedicati al turismo. O meglio, recentemente l’Amministrazione comunale ha installato della nuova cartellonistica, che racconta la storia e le vicende di Corenno. In due lingue, italiano ed inglese. Per entrambe, ‘però’, una solenne bocciatura: i due testi hanno poco a che vedere con la lingua di Dante e con quella di Shakespeare!

Altri servizi, al momento, non sono noti. Guide turistiche, per raccontare storie, vicende, leggende, curiosità? Non si sa. Altri cartelloni (auspicabilmente di qualità migliore, come lingua, di quello in piazza), disposti lungo il percorso dei mille scalini per rendere indimenticabile la discesa, e soprattutto la risalita? Non si sa. Perché, ora come ora, il piano non esiste, o non è stato reso noto. E anche questo è un ‘però’. Su cui ha fatto molto leva l’opposizione in Consiglio comunale. Risulterebbe, infatti, che la Commissione al turismo non sia stata coinvolta nella progettazione, anzi non sappia nulla. Come anche i residenti del piccolo borgo, che non sanno cosa accadrà, e non vogliono rischiare di trovarsi chiusi, prigionieri in casa loro, tanto da aver dato vita ad una raccolta di firme contro il progetto. D’altronde, lo stesso Sindaco ha ammesso che il piano verrà reso noto più avanti. Non ha specificato quando.

Turismo e sostenibilità

L’iniziativa viene giustificata e sostenuta con l’obiettivo di migliorare il grado di sostenibilità del turismo sul Lago di Como. È vero, sul Lario c’è grande bisogno di sostenibilità, i flussi turistici sono diventati troppo forti, non solo per l’ambiente, ma anche per quanto riguarda la vita quotidiana delle sue comunità, la vita sociale, la cultura. Viene da domandarsi, e anche questo è un ‘però’, se l’introduzione di misure limitanti in una località delle dimensioni di Corenno Plinio possa avere effetti positivi, in questo senso, sull’intero Lago di Como: senza offesa per i suoi 13 o 50 residenti (secondo le diverse fonti), ma siamo di fronte a Lilliput contro i Giganti di Brobdingnag. È difficile pensare che questo minuscolo puntino possa rivelarsi l’arma vincente contro l’overtourism, l’eccesso di turismo sul Lario. Men che meno, quando le stesse parti che sostengono il progetto di chiusura del piccolo borgo lacustre, sostengono anche la costruzione della Variante della Tremezzina, sulla sponda opposta del lago, otto chilometri di strada il cui effetto principale sarà di portare maggiore traffico, maggiore flusso turistico. Altro che sostenibilità del turismo!

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