Turismo del vino: servono formazione, tecnologia digitale e norme chiare

Capture2Il turismo enologico cresce, ma per prendere veramente il volo deve puntare sulla formazione dei suoi addetti, su nuovi modelli di comunicazione che facciano uso delle tecnologie digitali e, infine, su regole chiare. È quanto si propone di fare il Movimento Turismo del Vino (MTV), che in assemblea e consiglio a Verona ha approvato le proprie linee guida a partire dal 2016.

il mondo dell’enoturismo nel nostro Paese è oramai cresciuto fino a raggiungere livelli degni di nota. Il suo valore è, infatti, stimato in qualcosa come 5 miliardi di euro “ma – ha detto il presidente MTV, Carlo Giovanni Pietrasanta – è come se corresse con una gamba sola”. Il perché, secondo il numero uno di MTV, è presto detto: “L’ambivalenza turismo-agricoltura anziché avvantaggiarci ci penalizza”.

CapturePietrasanta si è espresso in questo modo nel corso del convegno ‘Enoturismo quale futuro? Fiscalità comunicazione e marketing’, che si è tenuto oggi, 3 dicembre, a Verona, nell’ambito di Wine2wine.

Noi siamo pronti ad avviare una nuova fase dell’enoturismo, fatto di comunicazione web, formazione digitale, complementarietà e interazione con le altre risorse territoriali”, ha detto ancora il Presidente del Movimento Turismo del Vino. Perché questo avvenga, però, è necessario che anche le istituzioni facciano la loro parte. Come? “Dando un segno di vita e fare chiarezza su cosa possiamo fare attraverso la regolamentazione per lo sviluppo dell’enoturismo”, laq risposta di Pietrasanta alla sua domanda retorica. “Ad esempio – ha concluso – facendo chiarezza normativa sulla degustazione e vendita dei nostri prodotti in azienda, abbinati alle tipicità dei luoghi: sembra una banalità ma oggi dopo oltre 20 anni di esistenza ancora non abbiamo una certezza che dovrebbe essere data per scontata”.

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