Twitter oggi e domani, tra comunicazione e storytelling

Twitter oggi, e domani. Il futuro della comunicazione, la questione della affidabilità delle fonti. Twitter e i giornali. E poi, ancora, i Big Data, le reti, le relazioni. È un Salvatore Ippolito atutto campo quello che ha parlato davanti alla platea raccolta da Il Sole 24 Ore per la dodicesima edizione de Annual Economia e Finanza, nella sede del quotidiano economico a Milano.

Il Country Manager della società americana in Italia ha tracciato prima l’identikit di cosa è Twitter oggi. Ovvero, “uno strumento di comunicazione ma soprattutto, per le aziende, è uno strumento fondamentale di conversazione con clienti, partner, istituzioni. È un modo, per i CEO di grandi aziende, per colloquiare in tempo reale con followers, fans, clienti”. Fa l’esempio, Ippolito del CEO di T-Mobile “che interviene in prima persona. In questo senso, è fondamentale, per i CEO così come per qualunque personaggio pubblico ascoltare e intervenire in prima persona, non attraverso uffici stampa o altri collaboratori”.

Twitter luogo di relazione informale, di commenti a fatti, eventi, personaggi, ma un altro “canale su cui Twitter è importante è quello delle relazioni di lavoro e professionali in genere”, dice ancora il Country Manager. E poi, riguardo alle modalità in cui si comunica attraverso i tweet, Ippolito dice che “La comunicazione avviene via testo ma anche via audio, video, foto, il limite dei 140 caratteri è ormai superato dai fatti”.

Twitter è ormai considerata un’agenzia di stampa a livello mondiale, nelle redazioni dei giornali si fa sempre più spesso riferimento a Twitter quale fonte di informazioni. Cosa ci dice che sia anche affidabile? Un giornale, un giornalista, una testata, un’azienda, hanno l’affidabilità che viene loro riconosciuta dal nome, dalla tradizione, dall’avere comunque un nome ed una faccia: e Twitter? Su internet è possibile trovare di tutto e di più, come possiamo essere sicuri che ciò che troviamo su Twitter sia credibile e affidabile?

“Twitter è una piattaforma aperta e pubblica, quindi le notizie sono affidabili e credibili per quanto sia affidabile e credibile la persona che diffonde la notizia. Noi abbiamo il sistema del Blu Badge che segnala quali siano le persone, gli account, più affidabili e credibili. Poi ogni utente può e deve valutare in modo indipendente la fonte da cui gli è arrivata una notizia. Il dialogo è un elemento fondante, chi ha dubbi dovrebbe interrogare la fonte per capirne l’affidabilità”.

Qual è, o può essere, il ruolo di Twitter nei giornali e nei mezzi di informazione in genere?

“Twitter è uno strumento per l’amplificazione e la diffusione delle notizie e delle informazioni. È la scintilla che accende le news. La sua funzione è mettere in evidenza quali siano le notizie, le informazioni, i temi che le persone ritengono più importanti e che poi giornali e tv approfondiscono”.

L’uso di Twitter può condizionare il lavoro del giornalista? C’è, forse il rischio che il giornalista si adagi nella ricerca di soddisfare le richieste del pubblico, rinunciando alla necessaria fase di ricerca e approfondimento che caratterizza il lavoro del giornalista?

“Quello è compito precipuo del giornalista, rimanere affidabile”.

Un altro tema imporante, su cui si dibatte e discute molto, è quello della relazione tra Twitter e la reputazione, aziendale e personale.

“Esiste lo strumento dello storytelling, del racconto. Tutte le aziende, tutti coloro che hanno un account su Twitter, possono avere qualcosa da raccontare, e Twitter offre loro la possibilità di farlo. Anche chi non è un giornale può fare storytelling. E il racconto è una maniera conversativa di fare marketing, un marketing diverso, personale oltre che aziendale. Nello storytelling, il racconto è fatto insieme ai contatti, ai clienti. È un marketing partecipativo”.

Tutti parlano di Big Data, tutti li vogliono usare. Ma come si fa a selezionare quelli validi a fini commerciali da quelli che sono invece fuffa?

“Più che di Big Data bisognerebbe parlare di segnali, che sono i commenti che le persone fanno a proposito di aziende, prodotti, servizi, personaggi pubblici, temi, eventi, fatti. Noi raccogliamo questi segnali, queste informazioni, e li mettiamo a disposizione delle aziende che hanno a cuore il CRM. La comunicazione diventa così da 1:1 a 1:molti”.

Il mondo Twitter tra cinque anni?

“Quello che sta mutando sono i codici della comunicazione. La parola dell’anno è Emoji, e già questo ci dice molto. Si parlerà sempre di più per immagini. Si passerà da un mondo in cui la scelta è tra off e on, ad un mondo sempre on”.

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