Al di là dello spazio e del tempo

instagram imgHa superato, e distanziato notevolmente, Twitter. Può contare su 400 milioni di iscritti, dei quali almeno 100 attivi quotidianamente. E ogni giorno, sono 80 milioni le immagini e le fotografie che vengono condivise attraverso la sua piattaforma.

Sono i numeri di Instagram, il social media emblema stesso di questa società, che definiamo ‘dell’immagine’. E dell’immagine Instagram ha fatto il suo soggetto, il suo credo ed il suo valore, il suo modello comunicativo senza precedenti, fondendolo con i dispositivi mobile che consente agli iscritti di scattare fotografie e di condividerle immediatamente e dando vita ad un fenomeno di creazione e diffusione di immagini in tempo reale.

Le basi del ‘fenomeno-Instagram’ sono in effetti molto semplici. Punta, come detto, sull’immagine e sulla cura e l’attenzione che l’essere umano ha sempre avuto per la propria immagine, consapevole del fatto che essere catturato dallo sguardo è il modo più facile e veloce per entrare in contatto. È con l’occhio che catturiamo qualunque dettaglio, grande o piccolo, del mondo che ci circonda. Ed è sempre con l’occhio che iniziamo a formarci impressioni, idee, sentimenti, giudizi che, seppure superficiali e quindi facilmente fallaci, incidono enormemente sulle opinioni.

Questo modo di articolare l’immagine va ben oltre la normale e tradizionale articolazione dell’immagine intesa come icona, rappresentazione, foto o manifesto, per arrivare a una descrizione complessiva di una persona, o anche di una entità intangibile come un brand. Una descrizione che riguarda non solo l’aspetto, ma anche lo stile, i valori, e tutto quanto possa essere collegato e connesso con una persona o un brand. Tutto questo si manifesta nei social network, attraverso i social media, estensioni digitali delle nostre identità materiali.

Comunicazione per immagini, quella di Instagram. Il che, a sua volta, significa che la comunicazione non ha bisogno di parole, anzi le immagini le sostituiscono, andando oltre le difficoltà di comprensione linguistica: un’immagine è e resta tale da New York a Mumbai, da Stoccolma a Giakarta, da Rio de Janeiro a Milano. L’identificazione e la diffusione avvengono attraverso l’uso degli hashtag, delle parole chiave, termini semplici che identificano la campagna, il prodotto o servizio e l’azienda che lo produce o fornisce, in maniera univoca e comprensibile in qualunque parte del mondo, senza bisogno di traduzioni.

In questo senso, Instagram è una piattaforma che ha superato i limiti dello spazio: con gli hashtag, una foto può fare il giro del mondo senza problemi di decodifica, perché al contrario di uno scritto le immagini hanno un linguaggio internazionale e si potrebbe dire naturale, magari non facile da penetrare ma sicuramente in grado di essere compreso dovunque e da chiunque, senza distinzioni di età, geografia, censo, cultura. Una vera e propria comunicazione internazionale e intergenerazionale. Al di là dello spazio, ma anche del tempo: la comunicazione via Instagram è immediata, grazie al fatto di andare in rete e di fare leva su apparecchi di comunicazione mobile.

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